Per la cellulite, le hai provate tutte, dai rimedi della nonna all’ultima soluzione miracolosa presente sul mercato, ma lei è ancora lì, non accenna ad andarsene e ti chiedi come sia possibile che dopo decenni di ricerca scientifica nessuno sia stato in grado di risolverti il problema. In effetti non hai tutti i torti e ora ti spiego il perché.
Cellulite: da “dove” nasce
Si sente parlare la prima volta ufficialmente della PEFS a Parigi nel febbraio del 1933, dove viene descritta come “una miscela di acqua, tossine, rifiuti e grassi uniti in una massa che il nostro corpo non è in grado di affrontare”. Ma il termine “cellulite”, associata al nemico numero uno delle donne, diventa di dominio mondiale nel 1968 uscendo sulla copertina di una famosa rivista americana e diventando un perfetto aggancio economico mondiale per l’industria cosmetica.
(fonte Vogue Archive)
Dal 1968 ad oggi la ricerca, per fortuna, è andata avanti fornendoci informazioni in più, ma per dare una soluzione a un problema bisogna prima capirne le cause e la composizione.
Alla base dell’insorgenza della “lipodistrofia ginoide” troviamo numerosi fattori:
- genetica
- cambiamenti vascolari
- fattori ormonali
- fattori infiammatori
- dismorfismo dell’architettura della pelle e disturbi del tessuto connettivo
Perché la cellulite è più frequente nella donne?
Come puoi trovare nell’articolo “sull’allenamento per la cellulite” presenta una grande componente genetica e ormonale: gli estrogeni sono gli ormoni femminili che possono causare, aggravare e perpetuare la cellulite. Per questo motivo la cellulite è un problema quasi del tutto femminile e impossibile da risolvere al 100%. Cosa ne consegue?
Che le fluttuazioni ormonali nell’arco della vita femminile condizionano la comparsa della cellulite già in fase di crescita, soprattutto a partire dal primo ciclo metruale.
Inoltre, le donne presentano anatomicamente una distribuzione verticale delle fibre di collagene con la formazione di vere e proprie “sacche” all’interno delle quali crescono gli adipociti (le cellule del tessuto grasso).
(“Riadattato da Foodspring”)
Mentre nell’uomo le fibre di collagene sono intrecciate e quindi le cellule di grasso “intrappolate” senza possibilità di protrudere, in quelle della donna sono parallele e le cellule di grasso possono protrudere sulla superficie creando il tipico effetto “a materasso” o a “buccia d’arancia
Ora, capisci bene che contrastare DNA e ormoni diventa un’impresa non da poco e quasi impossibile, ma (colpo di scena!) agire contemporaneamente sui diversi aspetti in maniera strutturata può essere la soluzione. La cellulite non è invincibile, ciò non vuol dire dobbiamo stare con le mani in mano e darci per sconfitte: possiamo contrastarla, con un trattamento è multidisciplinare.
Cellulite: ecco i rimedi con la dieta
Se hai già messo in pratica i consigli di allenamento per contrastare la cellulite di Nicola e letto con attenzione i suoi suggerimenti, hai capito che anche la nutrizione e l’integrazione svolgono un ruolo fondamentale nel trattamento della PEFS. E adesso ti spiego perché.
Un’alimentazione scorretta e ipercalorica comporta diverse conseguenze: accumulo di tessuto adiposo, alterazione della flora batterica intestinale, sovraccarico del fegato. Tutti questi fattori intervengono nella corretta produzione e ricircolo degli estrogeni, gli ormoni di cui ti ho parlato all’inizio dell’articolo. Se questo meccanismo si appesantisce e rallenta, ne paghi le conseguenze che si traducono in pelle a buccia d’arancia e accumulo di ritenzione idrica.
Ecco perché un’alimentazione strutturata e su misura per te può aiutarti a riportare l’equilibrio nel tuo organismo, ma se sei arrivata fin qui è perché vuoi iniziare ad attuare piccole azioni quotidiane per combattere il problema. La prima cosa che puoi fare è quella di idratarti correttamente.
La corretta idratazione è fondamentale per contrastare la ritenzione idrica e la cellulite: senza acqua puoi assumere tutti gli integratori e applicare tutte le creme che vuoi, ma non otterrai nessun risultato.
- Un primo consiglio può essere quindi quello di bere di più, inserendo piccole regole ai pasti (es. un bicchiere prima, uno durante e uno alla fine di ogni pasto principale) e di assumere al risveglio mezzo bicchiere di acqua tiepida con 3 cucchiai di aceto di mele, se non hai problemi gastrici: in questo modo aiuterai il tuo corpo a debellare alcuni batteri nocivi dal tratto gastrointestinale.
- Un’altra regola importantissima è quella di assumere le giuste dosi di carboidrati: non ti sto parlando degli zuccheri e dei dolci, ma delle giuste fonti di cereali e frutta soprattutto al mattino, momento in cui permettono il corretto funzionamento della tiroide. E’ pratica comune da sempre, inoltre, ridurre i carboidrati a favore delle proteine per facilitare il dimagrimento, ma non sempre questa mossa risulta essere corretta se soffri di cellulite. A lungo andare, infatti, può influire sull’azione della tiroide e sull’acidità dei tessuti, peggiorando il problema alla base. La dieta iperproteica, infatti, può favorire l’evoluzione della cellulite aumentando i processi di “fibro-calcificazione” del tessuto adiposo.
- Limita la carne rossa e gli insaccati, alimenti ricchi di acido arachidonico (omega 6), un particolare tipo di acido grasso che favorisce la produzione di prostaglandine pro-infiammatorie.
- Cerca di consumare cereali integrali riducendo le farine raffinate: in questo modo manterrai la glicemia più costante nell’arco della giornata e assumerai più micronutrienti, come vitamine del gruppo B e Sali minerali utili per la salute dei tessuti.
Infine, mantieni uno stile di vita sano e regolare, curando il più possibile il sonno e limitando i vizi in eccesso.